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CANZONE IX.

De’ miei sospiri il suono

ben mostra qual ferita

in me fatt’ abbia, o Filli, il tuo bel ciglio.

Fillide, io giá mi sono,
5se non mi porgi aita,

in un vicino di morir periglio.

Trovar non so consiglio

che giovi incontro Amore,

che da’ tuoi lumi prese
10pungenti arme ed accese,

onde s’apri la via di girmi al core;

e sul mio cor quell’empio

sta come lupo che d’agnel fa scempio.

Un di, cert’uom straniero

15mi disse pur che assai

l’amor, cantando, mitigar si puote.

Ah! se ciò fosse vero,

i’ n’andrei lieto omai,

e tante pene mi sarieno ignote.

20Cantando in dolci note

io vo dal monte al piano,
dal piano al monte io torno,
e il monte e il pian d’intorno
fo con mie canne risonar lontano;

25ma infino ad or non sento

che alcun venga ristoro al mio tormento.

Cantando, il duol temprato
avria pur Febo ancora,
quand’egli sospirò per Dafne bella.

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