< Pagina:Poeti minori del Settecento II.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.

per cui lieta si mira
65primavera fiorir dovunque il gira.

O sogni, voi, che l’ali

spesso spiegar solete

insiem col sonno, taciti e leggieri;

o voi, che dei mortali
70con varie idee tenete,

mentre dormono ancor, desti i pensieri

come presenti e veri;

i piú graditi a lei

obbietti or le mostrate:
75che poi di me parliate,

se il gradirá, noi so; ma pur vorrei

che del mio lungo amore

alcuna cosa le diceste al core.

Ditele come avvampo
80e come, se non porge

soccorso al mio dolor, convien ch’io mora...

Non abbaiar, Melampo...

Ahi, che si sveglia e sorge!...

Deh! rimanti, mia Filli, e dormi ancora;
85qui ancor. Filli, dimora;

deh! Filli mia, t’arresta;

deh! Fillide, m’ascolta.

Oimè! che, in fuga vòlta,

ratta sen corre via per la foresta.
90Perfido can, vogl’io

con questa fionda che or mi paghi il fio.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.