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PER LE REALI NOZZE
DI DONNA ISABELLA DI BORBONE IN PARMA.

Letizia, o fausto nume,
se pel seren dell’etere
non volgi a noi le piume,
qual altra piaggia or bei del tuo fulgor?
5Te non del freddo Norte

i cupi regni accolgono,
ove le ferree porte
schiude all’atrio di Giano empio furor.

Fra le turbe festose
10te calde mense invitano:

a te, di mirti e rose

incoronati, scherzano i piacer;

dell’esultante albergo

per te l’orror dileguasi,
15e sul percosso tergo

fidano pronta fuga i rei pensier.

A che piú tardi, o diva?
Ecco, di voti suonano
sulla parmense riva
20sacri al tuo nume i preparati aitar.

A te fa cenno Imene,
cui nella man si veggono,
d’ immortai luce piene,
l’alme tede borbonie scintillar.

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