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essi le nubi varcano, e maturi
splendono di vicende amiche e grate
30tra la nebbia de’ secoli futuri.
Che tardi omai? Scingi le vesti usate,
o Savorgnana vergine vezzosa,
di fulgid’oro i vaghi lembi ornate.
Altro a fanciulla, altro conviensi a sposa.
35Semplice il tutto or sia: semplice piace
ne l’umil buccia la purpurea rosa;
e piacerá la tua beltá vivace
anco in men ricche spoglie, e spireranno
gli occhi qual pria d’amor la doppia face.
40Né de la veste umil scherno faranno
da le sedi di pace i tuoi grand ’avi,
che in ricorde voi marmo eterni stanno.
So che nel venet’ostro illustri e gravi
Adria gli addita, e de’ lor stemmi fregia
45le sculte poppe de l’armate navi.
So che splende di pompa altera e regia
il tuo soggiorno: ivi fra i marmi e l’oro
magnificenza d’albergar si pregia.
A Giuno è in cura il matronal decoro:
50ama Giuno le nozze: ella t’appresta
nòve spoglie di povero lavoro.
Piacque la forma lor eulta e modesta
a regal donna che sul Tebro un giorno
fu ne* femminei studi intenta e presta;
55non ago frigio a lei fé’ il manto adorno,
non d’opra eoa traslucida faldiglia
fa’ lieve velo a le sue membre intorno:
ma tela cinse, che dal lume piglia
di forma e di color varia vaghezza
60e lenta discorrendo al pie s’impiglia.
Questa dunque ne giovi. Odia e disprezza
Imene il lusso, e l’innocente Amore
sdegna fra scherzi suoi fasto e grandezza.