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Semplice vitto e semplice

godrai piacer con esso :

fugge dal fasto incomodo

felicitade, e spesso
60sugli origlier di porpora

langue la voluttá.

Non di vendemmie galliche

le stille peregrine;

ma la mia man, che scelselo,
65delle natie colline

il vin ti mescerá.

Lungi da te il socratico
sobrio rigor per poco :
in con vivai delizia,
70tutto fra canti e gioco,

tutto si versi il cor.

Virtú tropp’ aspra e rigida
nutre un’alma inclemente:
Fiacco e Virgilio ai calici
porgean la man frequente:
ma del primier dei Cesari
fu sobrio 1 ’ ucciso r.

Tu, che, se il vuoi, le italiche
grazie alle grazie argive
80tanto unir sai, che Pindaro

certo, cred’io, rivive
e spira entro il tuo sen;

tu la febea testudine
recherai teco, e un canto
85tal ne trarrai, che Lidia

alfin ceda al mio pianto,
o l’ostinato orecchio
porga ai miei voti almen.

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