< Pagina:Poeti minori del Settecento II.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.


25Ma che? le sorti ordirono

immobile catena;
e da sorgente incognita
piacer discende e pena.

O destinata a gemere
30sul tuo deluso foco,

oh! ti consola, e credimi,
che ’1 mio trionfo è poco.

A me fanciulla indocile
un ferreo giogo impose:
35me leggi aspre governano,

difficili, orgogliose.

Non prevedute grazie
in su quel viso han sede:
ahi troppo il loro imperio
40sulla beltá precede!

Il fasto e gli spettacoli
l’austera odia e deride:
sorge coll’alba, inselvasi,
e tratta armi omicide.

45Tale Atalanta narrano

ninfa di cor feroce,
che i cervi in sul Partenio
stancò col pie veloce.

Fido sull’orme rapide
50Milanion correa,

e all’amator selvatico
i fianchi Amor pungea.

Tacque, ed osò sorridere
da rami acuti offeso,
55stanca la vide, e gli omeri

gravò del caro peso.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.