< Pagina:Poeti minori del Settecento II.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.

IX

LA RASSEGNAZIONE.

Avvezzo a legger per un lustro intero,
Egle, negli occhi tuoi, ne intendo i moti;
e i cupi sensi d’ogni tuo pensiero
a questo sguardo indagator son noti.

Ardi e la nova fiamma e il novo impero
dall’intima midolla invan tu scoti.
Misera! e i segni dell’arcano vero
altrui vorresti e a te medesma ignoti!

Ti sia fausto il destin; della mia pace
piú desio non ti punga: io t’amo ancora;
ma il tuo piú che il mio bene, Egle, mi piace.

Opra d’amor piú cara e degli dèi,
possa (e lieta sarai) vederti ognora
il tuo nuovo Faon con gli occhi miei!

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.