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Può, fanciulletto altero,
per barbaro diletto,
a norma d’un pensiero
far ch’ogni freddo petto
60arda davanti a sé:

può, con parlar mendace,
prometter, dopo molte
lagrime, molta pace;
ma di speranze stolte

65nutre chi il segue Amor.

Di sua delusa spene
Tisbe si lagna ancora,
e per le argive arene
l’affaticata Aurora

70dietro il bel cacciator.

Ma tu, quando ti piace
unir gli umani affetti,
tu se’ d’eterna pace,
tu di puri diletti

75padre o nume gentil.

A te le madri antiche
pe’ figli e pe’ nipoti,
a te vergin pudiche
fra casti amplessi e voti

80alzan la destra umil.

Non il tuo sen conturba
desio d’inique voglie,
né vien, schernita turba,
del tempio tuo le soglie

85pallida ad ingombrar.

Specchio di fé costante
per te colei si noma,
che Ulisse, in mare errante
seppe, da l’Asia doma,

90intrepida aspettar;

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