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Qual non fia dolce oggetto
fra poco a le tue cure
mirar bel pargoletto
muover orme immature,
65viva del padre imagine,
imagine di te!
mentre il grand’ Eaco, a svolgergli
antiche storie intento,
o su le canne dispari
70al suon d’aureo concento,
il cammin de la gloria
gli mostrerá qual è;
egli, che tutto corselo
con le virtudi al fianco,
75caro ai numi borbonii,
dove a l’Ispano e al Franco
e dove ai lidi ausonici
splendon d’Augusto i di!
Or tu, Selene, intanto
80pingi al fedel pensiero
qual fia l’adulto vanto
del fanciulletto altero:
dolce è un piacer che attendasi
imaginar cosi.
85Che se, del fatichevole
parto non doma ancora,
qualche cura inamabile
pur t’ange e t’addolora,
e niega al volto niveo
90il pristino seren;
io, se cosi ti piace,
abil cirrèo cultore,
ti desterò vivace
gioia co* versi al core;
95io cui latine veneri
spiran bell’estro in sen.
i