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XII - PEL PRIMOGENITO DEL CONTE SANVITALE 25]
Dirò il tradito ospizio
de l’involata achea;
canterò Tisbe e Piramo:
100Acide e Galatea,
coppia d’amanti improvvida,
se il brami, io canterò.
Degna de’ primi onori
ne l’ima reggia ondosa
105tra le figlie di Dori
fu Galatea vezzosa;
arse pel giovin Acide;
Aci lei pure amò.
Lei vede il cielo al nascere
no del mattutino lume,
lei, quando il sol precipita
ne le marine spume,
compagna indivisibile
col suo fedele errar.
1 5 Spesso in agii barchetta
l’amica coppia ascende:
sotto la prora eletta
il flutto umil si fende:
l’onde a’ suoi corsi arridono
120del siciliano mar.
Felice lei se, timida
piú de la sua ruina,
errante ognor tenevasi
su la natia marina,
125né mai sul lido inospito
rivolto avesse il pie!
Opaco sorge, e rende
tetra la spiaggia, un monte,
che fino al ciel si stende
130con la deserta fronte:
qui Polifemo annidasi,
de’ fier ciclopi il re.