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25e che, tra il fosco incendio
mentre il seguia confusa,
le fiamme rie togliessero
al pio troian Creúsa.
Pianse: d’ingiusto e barbaro
30egli accusò il destino,
l’orme invan ricercatene
per l’infedel cammino.
Pur (chi noi sa?) l’imagine
de la consorte estinta
35sui lidi almi del Lazio
da nuovo amor fu vinta.
Tu pur piangesti: i celebri
liti d’Arpin sei sanno,
che te pensoso videro
40sul non previsto affanno.
Ma il figlio aureo di Venere
volse al tuo pianto il guardo ;
e pronto al cor fé’ scenderti
di nuova tempra un dardo.
45Qual fia quell’uomo indocile
al cupidineo telo,
se il suo poter paventano
gli stessi dèi nel cielo?
Felice te! che piacquegli
50ferir col dardo istesso
questa ridente vergine
ch’or ti lampeggia a presso.
Ma guai se il duol rendevati
d’opporti a lui si ardito !
55guai se il fanciullo indomito
da te partia schernito!