< Pagina:Poeti minori del Settecento II.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
55Suon di canora lode
premio è de’ forti. Eternitá rispetta
un inno, al nome degli eroi custode.
Alma ai di nostri eletta
perché il prisco valor splenda sul trono,
60oh! dunque esulta di tue lodi al suono.
Che se quest’umil serto
di fior, ch’io per te colsi a Dirce in riva,
non ingrato, o signor, giunge al tuo merto,
se il tuo favore avviva
65l’estro e la speme che nel seno accolgo,’
s’armi pur contro me l’invidia e il volgo;
ch’io, maggior de la sorte,
novo cielo tentando e spazi ignoti,
parte torrò di sue ragioni a Morte.
70Per te, forse i nepoti
ammireran gli allòr de le mie chiome,
e maggior sorgerá da l’urna il nome.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.