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Tal da l’elèo conflitto
30d’Enessedemo il figlio,

due volte al corso invitto
e al pugilar periglio,
mosse a l’enotrio tetto,
a doppio inno di Pindaro
35invidiato oggetto.

De’ prischi eroi le imagini
a suscitar rivolto,
qual non fosti, d’ Eacide
l’ire imitando e il volto?
40E chi te non ammira

sotto il sembiante indomito
del figlio di Semira?

Perfida! e che giovolle
alma oltre il sesso ardito,
45vincer con l’Indo molle

il faretrato Scita,
se di rimorso atroce
eterna romoreggiale
nel vinto cor la voce?

50Invan, le cure a tergere

da l’empio sen profano,
Voluttá veglia, e libale
i don piú scelti invano,
che a lei nutre e colora

55col soggiogato Oceano

la tributaria Aurora.

Misero il reo, se crede
vita condur serena!
Tardo ha talvolta il piede,
60ma certa è ognor la pena.

Ecco, il feral delitto
presto a punir, lo squallido
spettro di re trafitto.

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