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Fero quindi ai superbi, al saggio umano,
pugnò col vizio, l’oppressor respinse,
55e le fole per tempo e il terror vano

de l’implacabil Acheronte ei vinse.

Stoico rigor ne armò il sembiante, e amaro
scherma le pompe degli Adon leggiadri:
e pur le giovinette a lui miráro,
60e genero il chiedean le ausonie madri.

Ma sul mattino de l’etá vivace
egli cadéo, di fulminato in guisa
giovane abete; e nudo tronco or giace,
speme d’Italia, in sul fiorir recisa.

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