< Pagina:Poeti minori del Settecento II.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.

Vili

Quando a Teti la man porse Peleo,
e chiamò gli altri numi al sacro rito,
fremè sull’onta del conteso invito
Discordia, che vendetta aspra ne feo;

poiché pensosa sul garzone ideo,
il pomo d’or per la piú bella ordito
gittò furtiva al nuzial convito,
onde in cener converso Ilio cadeo.

Dea del Mincio novella, a sciór tua pace
indamo in finto vel colei si ascose,
accese invano la viperea face;

che Amor scoprirá l’arti insidiose;
anzi a scacciar, s’osa venir, l’audace,
Amore istesso al limitar si pose.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.