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II

SULLA IMMACOLATA CONCEZIONE DI MARIA.

Giú per le vie del tuono e del baleno
scendeva di Maria l’alma innocente,
quando un mischio di fumo e di veneno
sbruffone incontra l’infernal serpente.

Essa le luci maestose e lente
agli angeli piegò, che la seguièno:
ed ecco che brandisce arma rovente
Michel, di procellosa ira ripieno.

Al primo lampo del fulmineo brando
volgesi in fuga il rio, che tal sei mira,
qual dalle spere un di caccioUo in bando.

Michel l’insegne con la spada bassa,
l’afferra, appiè della gran Donna il tira:
ella sei guata, lo calpesta e passa.

Ili

PER LA RICUPERATA SANITÀ DI PIO SESTO.

— Vieni — diceva il Ciel — vieni, grand’alma
ben d’altro armata che di piastra o maglia:

tu combattesti assai, cògli la palma
dovuta al vincitor della battaglia.

— Ferma — dicea la Terra; — almen ti caglia
di me, se non ti cai della tua salma:

temo che un nembo al tuo partir m’assaglia,
non certa ben, s’or mi ritrovi in calma. —

Stette allor infra due l’anima forte,
pronta a lottar qui nel corporeo velo,
pronta a gioir lá nell’empirea corte.

Tremava il mondo. Ma l’ingordo telo
nel turcasso ripose alfín la Morte,
ch’ebbe pietade della Terra il Cielo.

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