< Pagina:Poeti minori del Settecento II.djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
Roser lascivi i satiri,
meravigliando, il dito:
e alle ritrose Oreadi
60piacque l’esempio ardito.
Ma con chi parlo? I fervidi
fuggon destrier contenti:
la mia speranza portano
essi, la voce i venti.
65Non s’involò piú rapida
sull’infernal quadriga
la siciliana vergine,
preda di nero auriga.
O avverso Amor, cui serbansi
70sol per timor gli altari,
pel cui voler sottentrano
ai lieti i giorni amari;
te invano, al cor giungendoti,
un de’ tuoi dardi offese,
75se del tuo mal memoria
men crudo altrui noi rese.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.