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Queste ed altre poesíe io ho riprodotto dal testo del Carducci, Lirici del secolo XVIII, Firenze, Barbèra, 1871, del quale ho accettato il testo, pur riscontrandolo per alcune poesie su le raccolte originali: ho aggiunto dal volumetto bassanese il son. Sul sepolcro di Dante, e l’ode: O voi, leggiadra prole (xii, p. 98), che al Carducci era sfuggita e che fu stampata in Odi di Savioli, Lamberti e Monti, in occasione della festa nazionale, celebrata in Milano nel giorno 26giugno 1803, e riprodotta in Bologna (1882, tip. Azzoguidi, perle nozze Pullé-Moneta, sotto il titolo: La lirica rivoluzionaria di L. S.) con epigrammi e strofette insignificanti, che qui si omettono.

Dal Carducci credo opportuno riferire queste note:

Poesie varie, iv, v. 66 sgg,, p. 82. — «Allude alla questione famosa per il miglioramento idraulico della bassa pianura bolognese e per l’immissione del Reno nel Po, che s’agitò per quasi tutto il passato secolo tra Ferrara e Bologna».

ivi, XI, p. 96. — «Ignazio Boncompagni, della stessa famiglia che diede alla sedia pontificia Gregorio XIII, era stato giá nominato da Clemente XIII delegato apostolico con facoltá straordinarie, per mandare ad effetto tutto ciò che la Congregazione delle acque avea risoluto per l’incanalamento del Reno e pel miglioramento idraulico della bassa pianura bolognese; anche fatto cardinale, il Boncompagni seguitò a curare e provvedere a quell’amministrazione».

Sul Savioli si veda: R. Dep. di st. patria per le provincie di Romagna (1867-68, 15 marzo e io maggio), Capitoli di un commentario su la vita e le opere di L. S.

E. Carrara, Un poeta «bolognino»: L. S., in Vita italiana^ 10marzo 1897.

II

GEROLAMO POMPEI (Verona, 1 731- 1788).

Le Canzoni pastorali furono pubblicate nel 1764. E Ippolito Pindemonte n€iV Elogio del P. {Elogi di letterati italiani, Firenze, Barbèra, Bianchi e C, 1859) dice: «Bel presentarsi la prima volta al pubblico con quelle Canzoni, di cui tanta è la semplicitá, la schiettezza, il candore veramente pastorale, per tacere della locuzione, che la piú pura sembrami la piú tersa e la piú gentile».

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