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XII. Per la nascita del primogenito del conte Sanvitale, p, 247: «Eaco Panellenio era il nome arcadico del conte Iacopo Sanvitale, rimatore che ebbe a quei tempi alcuna fama, suocero della Selene, cioè della contessa Sanvitale» .

XVI. Al conte Alessandro Pepoli, p. 269: «Di questa ode abbiamo prescelto la prima lezione [Parma, 1790, col titolo: / pianti di Elicona su la tomba di Teresa Ventura Venier: contiene versi del Casti, del Cesarotti, del Monti e, oltre questa ode, due mediocrissimi sonetti del Cerretti], Il poeta poi la riadattò ad altra occasione consimile con mutazioni nelle prime stanze ed in fine. Come leggesi nell’ediz. pisana del Parnaso degli italiani viventi (1808) è un mostro di lezione non si sa donde raccozzato» .

XVIII. La filosofia morale, p. 274: «Quest’ode nell’ediz. pisana 1813 comincia altrimenti:

Dunque un delirio mi sedusse, e pago sperai l’estremo de* miei voti invano? Tutta dal cuor d’Auronte ormai l’imago dunque svani del suo fedel lontano?».

XIX. A monsignor d’Este vescovo di Reggio, p. 278, vv. 5-6: «Abbiamo prescelta la lez. della ediz. pisana 1813. Le altre leggono:

Dolce è sul mar l’imago al navigante de’ patri lari e della madre antica».

E ai vv. 49 sgg.: «* Mi sogguata ’ legge l’ediz. De Stefanis, ma nel ms. del Cagnoli tutta questa strofa è diversa:

Io forse intanto sotto fredda pietra l’eterno dormirò sonno fatale. Molt’è che morte mi sovrasta e tetra m’agghiaccia al rombo delle squallid’ale».

Non credo inutile aggiungere queste altre poche note:

XXIII. Al defunto m,archese Rangone Machiavelli, p. 288: L’ab. Pedroni avvertiva (ediz. Milano, 1812): «Nell’originale si legge la seguente nota di mano dell ’a: ’ Mori quasi nelle mie braccia in Firenze il marchese Rangone Machiavelli, l’amico il piú degno ch’io abbia avuto giammai. Otto giorni prima della sua morte mi disse le precise parole: — Cerretti caro, io fra poco cesserò di tormentare; ma un mese dopo la mia morte ninno forse ricorderassi ch’io sia stato al mondo, se non mi assicuri tu alcun luogo fra i posteri con qualche tua poesia. — Io, bagnandolo di lagrime, promisi di compiere i suoi voti ; e un anno dopo sciolsi il mio obbligo coi seguenti versi suggeritimi dal cuore *» .

E metteva conto riferirla testualmente, per dimostrar come le gagliofferie della vanitá non sono neppure d’invenzione recentissima.

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