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XII
IL FURORE.
Cessa: gli dii mi tolgano
all’odiata vista.
Il crederai? per lagrime
forza il mio sdegno acquista.
5Tuo mi chiedesti: arrisero
gli avversi fati, il sono:
godi, se puoi, rallegrati
di si funesto dono.
Lasso! cosi celavasi
10sotto il tessalic’auro
il sangue infausto ad Ercole
del traditor centauro.
Ardo: un gelato incendio
pel vinto cor s’aggira.
15Se non è questa, ahi misero!
qual dell’Erinni è l’ira?
O gli occhi tuoi rivolgere
soavi in giro io veda,
fremo: tu sei colpevole
20di ricercata preda.
O i neri crin soggiacciano
a leggi estranie e nòve;
oimè! di Leda piacquero
i neri crini a Giove.
Poett minort del Sfittecento - 11.
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