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25Tremo se ignote grazie
ostenta il petto e ’1 viso;
a impallidir condannami
una parola, un riso,
Parlin segrete, accrescono
30le ancelle i miei timori;
guai se il tuo seno adornasi
di sconosciuti fiori.
M’è grave il di: le tenebre
sul mio dolor non ponno;
35e indarno gli occhi invocano
il fuggitivo sonno.
Egli non ode, o il seguita
d’ombre drappel nefando,
e i sogni a me presentano
40quel ch’io temea vegliando;
e un freddo orror la torbida
quiete infetta e scioglie:
lascio le piume, e rapido
accorro alle tue soglie.
45Taccion le porte immobili,
regna profonda pace;
ma nel comun silenzio
il mio terror non tace.
E scintillar Lucifero
50sul pallid’asse io vedo,
e l’alba affretto, e ai talami
gridando il sol precedo.
Invan smarrita e attonita
rivolgi al cielo i lumi,
55e chiami in testimonio
dell’innocenza i numi.