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XIX
ALLA NUDRICE.
E tu pur giaci immobile,
tu a* voti miei nemica,
sovra le piume tacite
posi la guancia antica.
5Sorgi, che stai? Me misero
tien la notturna soglia,
essa ai miei prieghi cedere
non può, se tu noi voglia.
Forse all’amata giovane
10bellezza il ciel concesse,
ond’anni freddi in carcere
senza amator traesse?
Sorgi: disdice a tenera
fanciulla aspra nudrice:
15si rigida custodia
e ad essa e a te disdice.
Di tua durezza in premio
che, dimmi, a te procuri?
lamenti amari, ingiurie,
20odio e funesti augúri.
Quante evitar poteano
fanciulle ingiusta morte,
se lor pietosa davano
nudrice i fati in sorte!
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