< Pagina:Poggio Bracciolini - Facezie, Carabba, 1912.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
92 facezie

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Poggio Bracciolini - Facezie, Carabba, 1912.djvu{{padleft:104|3|0]]l’altro: “Con molto piacere, per bacco!” ed alzata la gamba destra, ruppe in grandissimo crepito, dicendo che in quel modo soltanto era egli solito di far vento.

Questa cosa fece ridere moltissimo coloro che erano presenti ed erano in grande numero.


CXXXV

Scherzo giocondissimo di un altro cardinale.

Collo stesso istrumento il cardinale di Tricarico rispose agli avvertimenti di Alto de’ Conti. Era il cardinale di vita assai dissoluto, e un giorno alla caccia Alto lo ammoniva con lungo sermone a darsi a vita migliore; il cardinale, udite le parole di Alto, fissò questo per un poco il volto; poi, piegata la testa sul cavallo, alzò il deretano e diede un gran suono, dicendo: “Alla tua faccia.” E dopo quest’unica risposta se ne andò, mostrando così in che stima avesse quegli avvertimenti.


CXXXVI

Di una donna che per coprirsi il capo

si scoprì il sedere.

Una donna, che per malattia della pelle s’era fatta radere il capo, un giorno venne chiamata fuori da una vicina per certa faccenda, ed uscì di casa dimenticando nella fretta di coprirsi il capo. Quando l’altra donna la vide in quel modo, la rimproverò d’esser venuta sulla via col capo nudo e così brutto; ed ella, per coprirsi il capo, sollevando le vesti di dietro scoprì il deretano. Tutti quelli che videro risero di ciò che aveva fatto la donna, che per piccola cagion di pudore maggior male aveva fatto.

Questo va detto di chi cerca di nascondere un piccolo delitto con più grave scelleratezza.

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.