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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Poggio Bracciolini - Facezie, Carabba, 1912.djvu{{padleft:116|3|0]]
CLV
Di un medico che si servì
della moglie di un sarto che era malata.
Un certo sarto di Firenze pregò un medico di visitare la moglie che non si sentiva bene. E questi, essendo lontano il marito, venne alla casa e si giovò della moglie sul letto per quanto ella non volesse. Quando tornò il marito, il medico stava per uscire, e seppe che egli avea curata la moglie come si conveniva; ma questa trovò poi tutta in lacrime. Conosciuto il tradimento del medico, tacque; e dopo otto giorni prese seco una pezza di finissimo panno e andò dalla moglie del medico, dicendole che questi l’aveva mandato per prenderle la misura d’una sottoveste che si chiama cotta. Era necessario che, per tale bisogna, quella donna, che era bellissima di forme, si mettesse quasi nuda, perchè ei potesse più giustamente prendere la misura del corpo e far meglio la veste. E quando fu nuda, e non v’era alcuno, il sarto fece l’affar suo, e rese la pariglia al medico; al quale di poi non mancò di raccontarlo.
CLVI
Di un Fiorentino che era fidanzato
colla figlia d’una vedova.
Un Fiorentino, che si reputava furbo, erasi fidanzato colla figlia di una vedova e veniva spesso, come è costume, alla casa di lei; un giorno che la madre non v’era, egli si godè la fanciulla. Quando quella tornò, seppe tutto ciò che era avvenuto dal viso della figlia, e prese a rimproverarla acerbamente, dicendole che avea disonorata la casa e conchiudendo in ultimo che quel matrimonio non si sarebbe conchiuso e che ella avrebbe fatto ogni sforzo per scioglierlo. Tornò il giovane quan-