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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Poggio Bracciolini - Facezie, Carabba, 1912.djvu{{padleft:146|3|0]]collo con un filo di seta e per virtù del quale non avrebbe potuto aver figli e così potea ella accondiscendere alla sua voglia. Ed ella, che desiderava che ciò fosse, lo credette; e il frate si godè molte volte la donna; dopo tre mesi, quando s’accorse che la donna si faceva più rotonda, il frate scappò, e l’abbadessa, vedendosi ingannata, scucì il breve e lo aprì per vedere ciò che dentro vi fosse scritto; e v’erano queste parole in cattivo latino: Asca imbarasca non facias te supponi et non implebis tascam. Che vuol dire, che non lasciandosi fare, non si sarebbe riempita. E questo è il migliore incanto contro la gravidanza.


CCX

Meravigliosa risposta di un fanciullo

al Cardinale Angelotto.

Angelotto, cardinale Romano, che era uomo mordace e sempre pronto alla satira, aveva assai poca prudenza. Quando Papa Eugenio fu a Firenze, venne a lui per visitarlo un giovinetto decenne, molto astuto, che gli si presentò con un discorso di poche ma assennate parole. Angelotto, meravigliato della gravità del fanciullo e della eleganza con la quale e’ parlava, gli fece molte domande, alle quali prontamente il fanciullo rispose; e voltosi verso gli astanti: “Questi fanciulli, disse, che hanno ingegno e coltura alla loro età, quando crescono con gli anni calano di intelletto, e quando son vecchi si fanno stolti.” E allora il fanciullo, senza turbarsi: “Voi, per verità, dovevate essere il più sapiente di tutti nella tenera età.” Il Cardinale rimase meravigliato della pronta ed arguta risposta, e la sua stoltezza fu castigata da un fanciullo.

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