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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Poggio Bracciolini - Facezie, Carabba, 1912.djvu{{padleft:44|3|0]]per qual porta dovesse egli entrare; l’abate intendeva di chiedere qual porta fosse aperta ancora per venire nella città. E il villano scherzando su la grossezza dell’abate: “Se passa un carro di fieno, disse, penso che anche voi passerete la porta.”


XXVII

La sorella di un cittadino di Costanza è gravida.

Per dimostrare quanta libertà molti si godessero al Concilio di Costanza, un nobile vescovo di Brittania raccontò il fatto seguente: “Vi fu, disse, un cittadino di Costanza, la sorella del quale era gravida, per quanto non avesse marito; ed egli, quando s’accorse della grossezza del ventre, afferrata una spada, e minacciandola di ucciderla, chiese che cosa ciò fosse, e d’onde provenisse. Atterrita allora la fanciulla, rispose che era opera del Concilio e che di questo ella era gravida; e quando queste cose il fratello ebbe udite, e per riverenza e per timor del Concilio non punì la sorella; e mentre tutti gli altri vi cercavano tante diverse libertà, egli fra queste poneva per prima quella di fare all’amore.”


XXVIII

Detto di Lorenzo prete Romano.

Il giorno in cui il Papa Eugenio fece cardinale il romano Angelotto, un prete della città, di animo ilare e che aveva nome Lorenzo, tornò a casa giubbilante, tutto pieno di letizia e di riso; e quando i vicini gli chiesero che cosa di nuovo gli fosse venuto, che egli era così lieto e vivace: “Stupendamente, rispose; ho io adesso le più grandi speranze; e poichè gli sciocchi ed i matti si fanno cardinale, e Angelotto è più matto di me, così verrò io stesso della sacra porpora insignito.”

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