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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Poggio Bracciolini - Facezie, Carabba, 1912.djvu{{padleft:61|3|0]]con le dita; e alzate le mani al di sopra del capo, e congiungendo le unghie dei pollici, finchè potè, col gesto schiacciò i pidocchi all’uomo; perchè le donne sogliono colle unghie di quelle dita schiacciare quegli animali.”
LIX
Di un uomo che cercava sua moglie
annegata nel fiume.
Un altr’uomo, cui era morta la moglie nel fiume, andava contr’acqua a ricercarne il cadavere. Uno che lo vide rimase di ciò meravigliato e lo consigliò di andar secondo la corrente: “In questo modo, rispose l’uomo, non potrebbe trovarsi; perchè quando visse fu tanto contraddicente, e difficile, e contraria alle abitudini degli altri, che anche dopo morte essa andrà contro la corrente del fiume.”
LX
Di un villano che voleva farsi nobilitare.
Un servo del Duca d’Orléans, uomo rozzo ed incolto, chiedeva al suo padrone che lo facesse nobile. In Francia ciò si può fare comperando dei possessi, e sulle loro terre conducono la vita dei nobili. E il Duca, che conosceva di che natura fosse l’uomo, gli disse: “Io ti potrò facilmente arricchire; ma farti nobile mai.”
LXI
Di Guglielmo che aveva un affare abbondante.
Nella città di Terranova eravi un uomo che avea nome Guglielmo, che facea il falegname ed era assai ben provvisto dalla natura. E la moglie fortunata narrò la cosa alle vicine, e quando questa morì, condusse egli in moglie una giovinetta ingenua che avea nome An-
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