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facezie 85

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Poggio Bracciolini - Facezie, Carabba, 1912.djvu{{padleft:97|3|0]]non ne ho trovata alcuna che non affermasse di aver mantenuta intatta la fede al marito. Voi invece avete quasi tutti confessato che vi siete serviti delle mogli degli altri. Ora, per non rimanere io in tal dubbio, desidero sapere da voi, chi e dove sieno queste donne.”


CXXIII

Facezia di un tale sopra l’inviato

di quelli di Perugia.

Nel tempo in cui i Fiorentini avevano guerra col pontefice Gregorio, i Perugini che avevano abbandonato il Papa, mandarono legati a Firenze a chiedere aiuto; uno di costoro, che era un dottore, uscì con un lungo discorso, e alle prime parole, come proemio, disse: “Dateci del vostro olio.” Un uomo allegro, che detestava quei magniloquenti discorsi, lo interruppe: “Di quale olio intendi tu dire? Veniamo a domandare soldati e tu dimandi l’olio? Ti sei forse dimenticato che armi e non olio noi veniamo a richiedere?” E poichè quegli rispose che erano parole della Santa Scrittura: “Bella cosa! rispose l’altro; noi siamo nemici della Chiesa e tu invochi la Santa Scrittura!” Risero tutti della facezia di quell’uomo, che con le dette parole si burlò della soverchia prolissità del discorso del dottore e potè così venire all’argomento.


CXXIV

Degl’inviati di Perugia a papa Urbano.

Anche ad Urbano V papa, che era in Avignone, quei di Perugia mandarono tre ambasciatori; e quando vi giunsero, il Pontefice trovavasi gravemente malato; tuttavia, per non tenerli troppo tempo in pena, li fece chiamare, pregandoli però, prima che cominciassero, di parlar poco. Un dottore, che per via aveva mandato

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