< Pagina:Poliziano - Le Selve, 1902.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

di angelo poliziano 63

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Poliziano - Le Selve, 1902.djvu{{padleft:79|3|0]]

Soddisfatto il desìoFonte/commento: norm. la vaccherella.
Di lussuria s’accendono le scrofe,
L’innamorato ariete corneggia,
E la fetida pecora dell’irco350
Ardente di libidine s’appaga.
Appoggiati ai bastoni, i guardïani
Con intimo piacer stanno osservando
Poi come il grembo de’ portati novi
Abbia Lucina alle pregnanti sciolto,355
Onde la figliolanza a’ genitori
Sia nel numero uguale, i tenerelli
Nati a muovere i passi anco inesperti
In grembo si raccoglie il mandrïano;
Mentre la pecorella e la capretta,360
Deboli ancora pe’ recenti parti,
Si toglie in su le spalle, e adagio adagio
Intra il soffice strame indi compone,
E ne’ presepi custodisce. Appena
Ch’abbia vigor ripreso, in su l’aerea365




Setigeraeque subant matres, decertat amator
Fronte aries, avidos olidum pecus accipit hircos.
Spectant innisi baculis gaudentque magistri.235
Inde ubi praegnantes partu Lucina recenti
Solvit, ut exaequet numero foetura parentes,
Ipse rudem nec adhuc vestigia certa prementem
Fert sobolem gremio, sed ovem gracilemve capellam
Enisas humero subit, atque in stramine molli240
Componit sensim pastor stabuloque recondit.
Mox ut convaluere, rubos haec rupibus altis,

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.