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116 | l’amor coniugale |
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Cura del casto lare già s’ebbe e del fuoco, e gl’incensi
ed i serti e le lacrime essa agli altari dava;
amorevole madre di teneri figli, ed al solo
caro marito amava casta piacere e bella:48
tale fu Ariadna e qui dorme: vïole fioriscano e rose
dov’essa posa e lacrime al mio splendore io beva.
viaggiatore
Croco da un’urna si versi a lei, e si sparga l’amomo
sulla tomba e alle ceneri scorra cilicia spiga.[1]52
XXV
PONTANO ALLA TOMBA DELLA MOGLIE ARIADNA
(dopo il 1491)
Quali, o mia sposa, lamenti nel funebre ufficio t’invio?
Le lacrime e la voce e i gemiti mi mancano!
Pure a l’antico rito pel caro ricordo di sposa,
annue lustrali offerte alla tua tomba io rechi.4
Prega gli dèi, sacerdote, con tue rituali parole,
e tu gl’incensi reca, chierico, e l’acqua santa.
Accendete le faci di rito: ché morta in me vivi,
o sposa, e nel mio seno tu ti nascondi ancora:8
- ↑ Il croco o zafferano: la frase è, come al solito, degli elegiaci latini.