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poesie d’argomento affine 131

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o amarico felice:
ma dell’umor vitale
priva la vita mia
ogni rigoglio perderà, siccome30
arde su rossa fiamma,
piccolo verde stelo,
o come l’arbor ch’è dal fulmin tocco
dalle radici illanguidisce e muore.


IV

PARLA IL CIPRESSO


Io misero cipresso
giovane fui un tempo:
crebbemi con sue lacrime una madre,
tenero ancora,[1] e adulto
divenni con le lacrime d’un vecchio.[2]5
Qual frutto mai credete
ch’io dar vi possa? Ahi misero
padre che il figlio in un’età sí tarda
perdesti! eccoti il solo
premio delle tue lacrime!10

  1. Forse allude alla morte della figlia Lucia.
  2. Allude alla morte della moglie Ariadna (1491) anteriore di 7 anni a quella del figlio Lucio.
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