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libro i 21

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L’ora felice il tardo suo passo qui fermi ed il santo
Genio del crine il vanto sparga di molle nardo.12

Espero sorge: viva la luce di tede s’effonde:
e un sol grido risponde: “Evviva Imene, evviva!”

Ecco lo stesso Imene, spargendo il giacinto e la rosa,
presso sí bella sposa lieto al suo ufficio viene.16

Viene e le faci avviva. Su, tutti acclamate ad Imene:
dite tre volte assieme: “Evviva Imene, evviva!”

Dalla sua bocca spira profumo d’arabo aroma,
madida è la sua chioma della fragranza assira.20

Venner dai mari eritrei per l’onde, per gli arsi deserti,
a’ suoi fragranti serti i balsami sabei.

Ecco egli guida i cori col piede seguendo le note,
fra vorticose ruote d’agili danzatori.24


Tutti acclamate alla diva sembianza del dio che ci onora,
dite tre volte ancora: “Evviva Imene, evviva!”


Giunge una ninfa: il dio la guida e le idalie sorelle:
la guidano le belle nove castalie dive.28

Tutta la casa segreta già sembran conoscere e amare:
rivedono le care stanze del lor poeta.

Muove la schiera divina segnando la trama dell’orme:
plaude la turba enorme, plaude la scossa lira.32

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