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XI
NENIA QUARTA
Scherzosa
(La balia, celiando)
Chi è quel birichino che il labbro e la lingua mi morde?
Sono le voglie ingorde di questo ladroncino.
Chi è che il collo mi morde, le poppe ed il seno mio bello?
Di questo cattivello sono le brame ingorde.4
Serbo il piú bel bacino.... (Via: non toccarmi ora piú!
Eh, lo vorresti tu!...) ad Antino, ad Antino.[1]
Serbo a quell’altro piccino le tenere poppe ed il seno:
quello è piú buono almeno.... ad Antino ad Antino.8
“Antino mio bello, a me vieni: non vedi che t’apro le braccia?
nascondi la tua faccia in mezzo a questi seni.
Eccoti il latte, o tesoro, ne’ tuoi bottoncini di rosa,
e, deliziosa cosa, il cembalo sonoro.”12
Ma chi è che dal collo mi pende invece d’Antino mio bello?
È Lucio, il cattivello, che i suoi vizietti prende.
Un laccio al mio collo egli fece e i dolci suoi baci mi dà:
no, cattivel non già: è cosí buono invece!16
- ↑ Nome d’un bimbo immaginario.
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