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XVIII
NENIA DECIMA
(La mamma accarezza la cagnolina e invita il sonno pel bimbo)
Luscula, fa’ la cuccia, non rompere il sonno al piccino,
dormi anche tu un pochino, vezzosa Lusculuccia.
Entra tu invece, o sonno: la Luscula buona ora tace:
Lucïetto le piace e tu le piaci, o sonno.4
Essa ti strizza gli occhietti e quasi li chiude il piccino,
dicono: sonnellino, vieni, che cosa aspetti?
La bella canina si sente che dorme e che russa un pochino:
cadono a Luciettino stanche le ciglia e lente.8
Dormi, Lucietto, dormi: riposa, diletto piccino,
alla cuna vicino Lisa ti canta, dormi!
Oh, come il sonno è lene, riposo concede sí dolce!
esso gli occhietti molce, accarezza le vene!12
Esso ci dona la pace e toglie dall’alma ogni affanno,
nel suo placido inganno ogni corpo si giace.
O sonno, che buono ristori i giovani e i vecchi già stanchi
dentro ai tuoi lini bianchi nei placidi sopori,16
colma pel bimbo mio le bianche mammelle soavi,
onde di latte gravi le sugga egli giulío.
Ode e sorride il piccino, un sogno il tetè gli rimembra:
verso le poppe sembra agiti le manine.20
Dormi, o piccino assetato: di latte ad un candido petto
fluisce il rivoletto che tu berrai svegliato.
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