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palazzo, con grande gioia dei bottegai di via S. Paolo, tutti, se- condo lui, artisti nell'anima, mentre a Parigi infuria la mania di modernizzare l'antico. Questi " ricchi negozianti " che sapevano circondarsi di tante cose belle, rammentano a Stendhal i munifici e fastosi negozianti olandesi del buon tempo antico. E vefro che certi stati d'animo predispongono all'ottimismo e alla benevolenza. Fatto si è che Stendhal si mostra innamorato di Milano, dei milanesi, e sopratutto delle milanesi. Qyando si pensa che la sua celebre frase, diventata popolare " La beauté n'est jamais qu'une promesse du honheur " fu da lui scritta in questi suoi diarii parlando delle signore ch'egli incontrava alla So- cietà del Giardino, è facile capire la simpatia che gli destava questo ritrovo, che gli riuniva promesse di jelidtà a dozzine. Se quindi solo col Porta tradisce una certa severità, quando scrive, colla sua solita esagerazione, che i suoi sonetti " ne peuvent pas étre cités devant les femmes " lo dobbiamo ascrivere forse a un suo intimo risentimento, per vedersi sfuggito dal nostro poeta, di cui in fine era ospite, mentre tutti lo adulavano e lo ricercavano, e mentre egli si riteneva così milanese, da illudersi di parlare lo schietto vernacolo, fino ad inserire frasi dialettali, e di bassa lega, nei suoi diarii. Tanto al Porta quanto alla Società del Giardino fu mosso un appunto, di cui è utile occuparci ora, anche di sfuggita. Il Porta fu tacciato d'incoerenza e d'insincerità, perchè mentre nutriva per- sonalmente questo sentimento di avversione agli stranieri, avesse, non eroico in questo, incensato in alcuni suoi versi, uno dopo l'altro, i nuovi dominatori ed oppressori. A sua discolpa bisogna ricordare che alcune poesie, special- mente ostili all'Austria, si facevano circolare come opera sua. Ora egli, che era carico di famiglia, che non era ricco, che aveva apertamente dichiarato " Giuri vess grato a chi me dà del pan " mirava, scrivendo in senso contrario, a scongiurare il pericolo che gli poteva venire da quelle pubblicazioni apocrife, e difendere cosi il suo pane. Non tutti hanno avuto la fierezza di Antonio Scarpa e di Barnaba Oriani, che si dimisero dai loro uffici, per non giurare odio al governo precedente. Ma bisogna anche aggiungere che quando si è ricchi, o soli, o indipendenti, il bel gesto, pur sempre nobile e lodevole, diventa anche più facile e spontaneo. E notorio del resto che il risveglio delle coscienze si iniziò intorno al 1821. Fino allora la secolare dominazione straniera

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