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grafia Silvestri, e il negozio di Rosa Delfini modista di S. M. la Regina. Dalla via delle Mosche, a sinistra, si andava agli Orefici per la viuzza dell'Aquila dov'era il rinomato albergo omonimo, ma era anche.... quella tal casa che andava a cercare il " collaron del domm " della Alessa nauva dopo aver salutato la sura Pepp>a ; la tentazione gli era venuta proprio " tra i Borsinee e el Rebecchin. " Dai Borsinari dipartivansi due anguste, oscure e tortuose strade, S. Salvatore e i Due muri per le quali, attraverso l'area oggi oc- cupata dalla Galleria Vittorio Emanuele e dai fabbricati adiacenti, si andava a finire in S. Margherita. Andando verso porta Orientale dietro al Duomo si vedeva un gruppo di casupole e di baracche, riprodotte in una bella lito- grafia dell'Elena; un continuo picchiettar di martelli avvertiva il passante che là era il cantiere della Fabbrica dove abili marmorini scolpivan le statue che popolano le guglie e i fianchi della catte- drale e i marmorei merletti che ne incoronano i fastigi. Accanto alla chiesetta dell'Annunziata, poi ricostruita entro il nuovo pa- lazzo della Fabbrica, elevavasi una torre munita d'un infallibile orologio. Proseguendo per la corsia de' Servi, s'incontrava sul- l'angolo di S. Paolo la chiesa omonima, in Compito, ricordante due cose alquante diverse: il celebre Giovanni Boltraffio. scolaro di Leonardo, ivi sepolto, e.... il domicilio prescritto in quei din- torni dagli Statuti di Milano del secolo XV alle prostitute: In Compedo San Poi a le tosane Che hanno al ben far le voglie malsane, scriveva Betlin da Trezzo nel suo poemetto sulla peste del 1445. Soppressa come chiesa nel 1808. fu dopo pochi anni demolita per far posto al fabbricato ora esistente. Poco più avanti si pre- sentava un fianco della bella antica chiesa di S. Maria dei Servi, gotica in origine, riformata sul solito stampo nel secolo XVII, celebre per la musica eletta che vi si eseguiva: Stendhal vi an- dava a deliziarsi colle appassionate melodie di Mozart e di Rossini magistralmente suonate sull'organo. Fu demolita insieme coll'adia- cente ampio convento dei Serviti nel 1838: sull'area del convento sorse il tempio di S. Carlo, e quella della chiesa costituì il piazzale.

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