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XII.


 

O morirò, che la fatal mia sera
Volando giunge e il tempo non s’arresta
E già la tomba spalancata e nera
4A divorar la carne mia s’appresta.

  Quando tutto ritorna a primavera
Io sol non tornerò. Sulla mia testa,
Dalla materia mia già tanto altera
8La maggiorana crescerà modesta.

  Là vieni, o donna: il tuo fedel t’invita.
Là sulla tomba mia cògli commossa
11L’erba che amavi dal mio cor nudrita.

  Oh non negarle un bacio, e liete l’ossa,
Come a’ tuoi baci già soleano in vita,
14Fremeranno d’amor dentro la fossa.



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