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XXXII.
OZZO di fango come un animale,
Poco vestito come un Africano,
Incontrai di Ripetta in sulle scale
4Il padre Tebro con un piego in mano.
E gli gridai: — Ma che pazzia t’assale
Così col fresco, gran fiume romano,
D’andare a zonzo per la capitale
8Con questi calzoncini di pantano? —
Nella sua bianca barba d’eremita
In tono d’ironia ghignò il vecchione,
11E mi rispose: — O che? non l’ha capita?
Col biglietto che vuol l’educazione
Porto l’augurio d’una lunga vita
14A quei signori della Commissione. —
1 gennaio 1874.
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