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XXXV.
UANDO nell’ombra de’ tuoi negri occhioni
Improvvise balenano e procaci
Le cupidigie che arrossendo taci
4E mi tenti e mi sgridi e mi perdoni:
Quando, fingendo di negar, mi sproni
Co’ tuoi sorrisi alle carezze audaci
Ed alle mie lascivie ed a’ miei baci
8L’umida bocca e l’anima abbandoni;
Quando a’ ginocchi delirar mi vedi,
E il silenzio ci avvolge e il dì s’invola
11E non contendi più ma sol concedi;
Oh, se d’amore eterno una parola
M’esce dal labbro allor, credila, credi,
14Poichè s’ama così una volta sola.
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