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Conte.

Allora non vi parlerei più. — (pausa) Per gli sposi la pace domestica è il fiore che sbuccia dalle attrattive reciproche, dai reciproci vezzi; ma quando il nome di sposi si cambia in quello di marito e di moglie, allora.... gli è pur forza amarsi, per lo meno vivere in buona armonia ad onta delle spine cresciute intorno a quel fiore; la pace diventa il frutto della tolleranza. Questa virtù l’ho praticata, Anna....

Anna.

E credereste forse, Gustavo, che anch’io....

Conte.

L’avrete esercitata anche voi, non nego; però in dose omeopatica; — io all’incontro ho mandato giù delle pillole molto amare, Anna, delle pillole ch’erano....

Anna.

Dosi d’arsenico forse?

Conte.

Quasi. — Voi avete corso il mare magno della vita galante: io sono stato sulla spiaggia ad osservare la vostra candida vela, sicuro che se il vento si fosse fatto pericoloso avreste avuto la prudenza, la forza di ammainarla. — Stanotte è scoppiato l’uragano: voi ci eravate in mezzo, navicella che porta il mio nome....

Anna.

Ed eccomi in porto.

Conte.

Manco male. — L’uragano non vi ha inghiottito.... ma vi sono avar

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