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Anna.

Ah! è dunque Camilla la maga, il tesoro è Camilla? — Perdonatemi a vostra volta, ma, per l’avvenire, non contate che sul vostro scrigno e non lasciatevi guidare che dal vostro cervello.

Salvi.

Cercai di farlo sempre.

Anna.

Non questa notte, per esempio, nè quando vi saltò in capo di impalmare la contessina Camilla.

Salvi.

(serio) Allora, e sempre! — Ma vi prego, signora contessa, abbandoniamo questa scherma di parole, di ironie e di sottintesi. Io vi devo una spiegazione.

Anna.

È da qualche tempo, mi pare, che la sto aspettando.

Salvi.

Ditemi sinceramente, o signora: la scena di questa notte vi parve essa tanto strana? sinceramente, ditemi, non la prevedevate voi?

Anna.

Buon Dio! le cadute degli aereoliti non so se le prevedano neppure gli astronomi.

Salvi.

Eppure con un po’ più di stima per me e per la mia passione, meglio che prevederla, avreste potuto arrestarla nell’aria.

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