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Salvi.
Dietro la vostra sta la riputazione della fanciulla che io amo.... io pronunciai il nome della fanciulla; il vostro non avrei potuto pronunciarlo senza offendervi....
Anna.
Voi usciste, signore, dal vostro diritto.
Salvi.
Obbedii a un dovere.
Anna.
Ebbene, io ho il dovere di disingannarvi sulle vostre illusioni.
Salvi.
E la vostra risposta alla domanda dell’avvocato Salvi è sempre la stessa?
Anna.
Sempre: ma amici sempre, non è vero? (dandogli la mano). Poichè vorrete, spero, far senno e comprendere le mie ragioni.... Dunque amici come prima?...
Salvi.
(con un inchino). Come prima di esservi presentato, signora contessa.
Anna.
Ah! (ritira la mano, s’inchina ed esce).
Salvi.
(al domestico che entra). Fatemi il favore di annunciarmi alla sorella del signor conte; ditele che avrei bisogno di vederla un momento. (domestico esce). — Sì, è necessario. (siede ad un tavolo e