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SCENA II.

Detti, Maria, poi il Conte.

Maria.

Non si può dire, ragazzi miei, che voi perdiate il vostro tempo; si parte fra poco e tuttavia....

Camilla.

I bagagli sono pronti: Enrico mi faceva un po’ di lettura per farmi dimenticare che quell’ora deve pur arrivare. — Povera zia, e tu resterai qui tutta sola.

Maria.

Oh! non accorartene, giacchè accettaste questo vecchio mobile della zia nella vostra casetta nuova, alleggerirò il fardello della riconoscenza rendendomi utile. — Voglio che al vostro ritorno troviate il vostro nido provvisto e compito come se fosse quello di un consigliere ammogliato da quarant’anni.

Salvi.

In questo caso mi attenderò di scoprir qualche giorno in un nascondiglio cinque o sei Sovrani litografati, a mi spenderete un tesoro in berretti da notte.

Maria.

Lasciate fare a me. — Appunto, Camilla; la tua piccola borsa?...

Camilla.

Ma si parte dunque davvero? ne parlate proprio come se ogni speranza fosse perduta.

(entra il conte).

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