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Maria.

E allora?

Matilde.

Vi parlerò apertamente. La mia Carolina, — ve lo dissi, è povera. Il suo avvenire mi spaventa. Esse però ha una voce magnifica....

Maria.

E che ne vorreste fare? Educarla al teatro forse?

Matilde.

È l’unico mezzo per assicurarle quella indipendenza.... (interrompendola). La indipendenza! Uditemi, signora: io sono ricca, sono sola al mondo. I miei parenti non hanno bisogno della mia fortuna, e potrei....

Matilde.

Che dite voi mai?

Maria.

Dico che se troverò nella vostra Carolina l’affetto di figlia in ricambio dell’affetto di madre che io le darò, se le doti del suo cuore....

Matilde.

Oh! è un cuor d’angelo.

Maria.

Allora come sarà mia figlia d’affetto, lo sarà anche di nome, lo sarà anche davanti alla legge.

Matilde.

Che! l’adottereste?

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