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Conte.
Dirmi che non sono buon padre, io? Io che amo tanto Camilla, io che ho passato sedici anni ad educarla, a curarla, a farle il cuore, a coltivarle lo spirito, dirmi che non sono buon padre!
Salvi.
Ebbene! se sei buon padre voglio metterti alla prova. Senti — se io ti dicessi: — tua figlia ha sedici anni, è pura, è buona, è gentile come l’età che porta: coll’amarla tanto l’hai educata all’amore; ebbene, essa ama un giovane, questo giovane l’ama anch’egli tanto, questo giovane è retto di cuore, onesto, onorato, non molto ricco, non nobile, ma onorato. Dà tua figlia questo giovane e li farai tutti e due felici, ed essi ti benediranno: che risponderesti?
Conte.
Ti risponderei: — sì, dimmi il nome di questo giovane ch’io gli darò Camilla.
Salvi.
Bravo d’Acqui
Conte.
Ma.... chi è questo giovane?
Salvi.
Oh.... non era che una supposizione.... per metterti alla prova....
Conte.
Benedetto uomo!... tu parli colle ipotesi....
Salvi.
Ipotesi... no.... non del tutto....