< Pagina:Praga - Le madri galanti.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

— 42 —

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Praga - Le madri galanti.djvu{{padleft:42|3|0]]

Maria.

Qui, nelle iniziali; non vedi? c’è un E invece di un A.

Camilla.

Oh povera me! Di che sbadataggini sono capace! ed ora come fare a ripararvi?....

Maria.

Non spaventarti tanto, Camilla; la cosa è più facile di quello che tu non creda. Un cantuccio di fazzoletto si smarca più agevolmente che un cantuccio di cuore.... Perchè mo’ ti sei fatta pensierosa?

Camilla.

Niente, zia, penso a quell’E.

Maria.

Via: lo correggerai più tardi, per ora piglia questo giubboncino e cuci là. Il figlioletto di quella povera donna ha freddo ed attende questi pochi panni per riscaldarsi. La neve, Camilla, è più vicina al quinto piano che al primo. — Aiutami anche tu, così finiremo più presto. — (Pensa lavorando) Camilla che nome ha quel signor avvocato.

Camilla.

Si chiama il signor Salvi! — perchè?

Maria.

No, volevo sapere il suo nome di battesimo.

Camilla.

Il suo nome di battesimo, zia?.... ma.... credo che sia Enrico — perchè?

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.