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Anna.
A rivederci.
(Il barone esce).
SCENA V.
Salvi e Anna.
Anna.
E uno.
Salvi.
E che calcolate contessa, s’è lecito, con tanta riflessione?
Anna.
Pensavo che ho già il primo valtz impegnato e stavo almanaccando su chi potrò contare per la prima mazurka.
Salvi.
Mi pare che abbiate delle feroci idee di danza per questa sera.
Anna.
Certo. E avrei bisogno d’un bel cavaliere, giovane, disinvolto, che mi compensasse piacevolmente della noia che mi darà il barone colle sue pirouettes del secolo passato. Ci venite voi questa sera, signor Salvi?
Salvi.
Sì, contessa.
Anna.
(parlando a sè stessa). E chi potrebb’essere questo cavaliere?
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