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Salvi.

Grazie e perdonatemi. La confidenza che sto per farvi mi tocca nel fondo del cuore, e tocca anche voi, contessa.

Anna.

Animo dunque, son seria, Salvi; guardate.

Salvi.

(con commozione). Sto per dirvi una parola che forse vi giungerà inattesa. Preparatevi.

Anna.

Signor Salvi, che avete?... vi prego.... badate.... è cosa ch’io possa sentire?...

Salvi.

E che importa. — Ciò che dico è onesto, e lo dico altamente: Amo vostra figlia, signora, me l’accordate in isposa?

Anna.

(ridendo). Ah! ah! ah! ah! Confesso che non m’ero preparata abbastanza....

Salvi.

Me ne sono accorto.

Anna.

Perdonate la mia ilarità, ve ne prego, ma non posso frenarmi.

Salvi.

Continuate, signora, e vogliate perdonare la mia serietà.

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