< Pagina:Praga - Le madri galanti.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

— 67 —

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Praga - Le madri galanti.djvu{{padleft:67|3|0]]

Anna.

Non si tratta di ciò, si tratta di porvi in convento per un paio d’anni a fine di farvi sloggiar dal cervello alcune vostre affezioni.

Camilla.

Vuoi dunque uccidermi il cuore.... no, no. Allora, quando non t’amassi più, che mi resterebbe sulla terra?

Anna.

Eh! parlo di certe altre affezioni, di cui dovreste aver vergogna.

Camilla.

E ci son tali affezioni? io non ne ho.

Anna.

(alzando la voce con collera). Bugiarda! (Camilla si copre il viso con le mani, e piange).


SCENA XI.

Anna, camilla, Conte, Maria.

Conte.

(entrando). Che c’è, Camilla?

Camilla.

Babbo.

Anna.

Vostro padre viene a tempo, signorina, a tempo per udire una piacevolissima storiella. — Immaginatevi che questa mattina il signor Salvi m’ha chie-

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.