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Salvi.

Psss! Sapete di che parlano quei due là in fondo?

Barone.

No, le loro parole non mi giungono all’orecchio.

Salvi.

Per buona sorte! — Essi parlano di letteratura; l’uno è marchese, l’altro conte; osservate i modi, le vesti, l’atteggiamento del marchese, e poi ditemi se non riconoscete in esso il terzo peccato: la Caricatura; osservate poi quel rapido paroleggiar del conte, quel moto perpetuo delle sue labbra, e troverete tosto la Ciarla, quarto peccato. L’uno è figlio della boria e dell’affettazione, l’altro della leggerezza e dell’ignoranza e, vedete, vanno perfettamente d’accordo.

Barone.

E gli altri tre?

Salvi.

Oh! gli altri tre li troveremo subito: se volete, potete rinvenirli ancora in questi quattro; se no, li vedrete qui appena fuori dell’uscio, giacchè dove ci sono dei frac quello è il posto dei peccati mortali. — Gli altri dunque sono Vanità, Indifferentismo.... che fanno sei....

Barone.

Ma.... siete in frac anche voi.

Salvi.

Certo, e perchè non potrei essere la Maldicenza? che fa sette!

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